ECCELLENZA Pinazza è tornato al gol grazie al rigore che gli ha regalato l’attaccante: “Non mi aspettavo un gesto simile, è un vero uomo squadra”

Il Bastia si gioca tutto con la Subasio. Missaglia: “Potevamo già essere con il cocktail in mano”

Alessandro Ronci
BASTIA UMBRA – Come si riparte dopo un mese di aprile nero e una lunga sosta di venti giorni? Da dove si era iniziato, ovvero dallo spirito di squadra che aveva fatto grande il Bastia sin da inizio stagione. Si potrebbe sintetizzare così il pensiero di Tiziano Pinazza e di Claudio Missaglia, all’indomani della vittoria che li ha visti protagonisti contro il Ventinella. Pinazza come è stato incaricato di battere il rigore? “Il rigorista è Stirati ma era uscito. Allora Claudio (Missaglia,ndr)mi ha detto di batterlo e ho preso il pallone senza pensarci troppo. Era molto che non tiravo un rigore e stavo per farlo contro la mia ex squadra e soprattutto contro Zucconi con il quale mi allenavo l’anno scorso. Mi è venuto un po’ di timore, ma poi ho deciso per la botta forte e tesa ed è  andata bene”. Missaglia ha fatto un grande gesto… “Gli ho mandato un messaggio per ringraziarlo domenica sera perché lui pensa solo alla squadra. Non me lo aspettavo. Poi è venuto ad abbracciarmi per primo”. Non resta che completare l’opera in queste ultime tre partite, a cominciare dallo scontro diretto con la Subasio. “E’ la settimana più importante dell’anno, è la partita con la ‘P’ maiuscola. Se dovessimo vincere, le ultime due partite acquisterebbero un sapore diverso. Ora sta a noi e dovremo stare concentrati ma tranquilli, come abbiamo fatto con il Ventinella, senza caricarla troppo.”. Questa pausa così lunga sembra aver fatto bene al Bastia. “Abbiamo recuperato da qualche acciacco. Questi venti giorni ci hanno fatto riprendere un po’ fiato e ora sarà dura per tutti”.
I due non si sono confrontati prima dell’intervista, eppure Claudio Missaglia conferma in pieno quanto detto da Pinazza… Tiziano Pinazza dice che Claudio Missaglia non è un attaccante che pensa a sé stesso, è così? Possiamo credergli? “Sì, perché in un momento così delicato non posso pensare a me stesso. Lui era molto tempo che non segnava,mentre gli altri anni faceva parecchi gol per essere un centrocampista. Gli serviva un po’ di morale e ho pensato che un gol contro la sua ex-squadra potesse aiutarlo, gli serviva il gol. Nel calcio non si vince solo con la tecnica, conta anche il morale”. In questa settimana sarà fondamentale il ruolo degli esperti. “Per me sarebbe il quinto campionato di Eccellenza, un grande traguardo. Che dire? La partita si carica da sola e quindi non bisogna mettere troppa pressione perché può veramente succedere di tutto. Affrontiamo una squadra che sta facendo benissimo con quel ‘poco’ che ha. Tutti parlano
bene di Bonura, sta facendo un buon calcio”. Teme di più la Subasio o il Cannara? “I più pericolosi siamo noi. E dico anche che a quest’ora potevamo già essere il cocktail in mano, se non avessimo perso qualche punto di troppo in casa”. Con questo Bastia è potuto tornare ai suoi livelli consueti, con un’intesa perfetta con Bura e Stirati. “Mi sono integrato con facilità perché conoscevo i giocatori che avevo affrontato tantissime volte. C’è tantissima qualità, anche se domenica mancherà Benedetti che è l’anima della squadra”. Tanta qualità ma una rosa corta, è questa la pecca del Bastia? “Non abbiamo tanti over,ma coni giovani abbiamo sopperito bene,il calcio si fa anche con degli ottimi giovani. Infatti penso che il mister sia stato bravo a lavorarci sopra. Non ci manca nulla per vincere, possiamo farlo e lo abbiamo dimostrato, ma non dobbiamo sbagliare. Chi sbaglia di meno, vince”. LUTTO A NARNI SCALO
È scomparsa ieri mattina all’età di 59 anni Loretta, moglie del tecnico Carmelo Genovasi, apprezzato allenatore che ha lavorato in tante piazze della nostra regione. Al tecnico e alla famiglia
le condoglianze dalla redazione del Corriere dell’Umbria. I funerali sono previsti oggi alle 11 a Narni Scalo.

 

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